L’ammontare dell’indennizzo varia a seconda dei casi. Va detto innanzitutto che esso viene calcolato in base agli anni di durata irragionevole.
Vengono cioè presi in considerazione solo gli anni successivi a quella durata che le legge prevede come ragionevole.
Ad esempio: di un fallimento si considerano ragionevoli i primi sei anni di durata, per cui tutti i successivi anni saranno considerati per il calcolo dell’indennizzo. Una volta determinato il numero di anni cd irragionevoli, questo numero verrà moltiplicato per una cifra prevista dalla legge Pinto, che oscilla tra un minimo di 400,00 Euro ed un massimo di 800,00 Euro (sarà il giudice a decidere quanto liquidare).
Altro esempio, di un processo civile, penale o amministrativo che sia durato dieci anni in primo grado, si considereranno ragionevoli i primi tre anni ed irragionevoli i successivi sette anni. Solo con riferimento a questi sette anni si procederà al calcolo dell’indennizzo.
Quindi, un processo civile durato in primo grado 10 anni avrà una durata irragionevole pari a sette anni. Il giudice riconoscerà al richiedente una somma che oscillerà tra un minimo di 3.200,00 Euro (400,00 x 7) ed un massimo di 5.600,00 Euro (800,00 x 7).
La legge prevede poi che queste somme possano essere aumentate dal giudice fino al 20 per cento per gli anni (irragionevoli) successivi al terzo e fino al 40 per cento per gli anni successi al settimo.