Se un processo dura troppo a lungo lo Stato Italiano è tenuto a pagare un indennizzo
In virtù di questa legge, il cittadino che incappi in un giudizio – civile, fallimentare, penale, amministrativo, contabile – la cui durata divenga irragionevole, può richiedere un risarcimento.
Molti però non lo sanno, per cui non si avvalgono di questa facoltà.
MAGI Consulting Srl si propone l’obiettivo di diffondere questa informazione, in modo che aumentino le richieste di indennizzo e ciò induca lo Stato Italiano a velocizzare i propri processi.
La Legge Pinto (n.89/2001) prevede la possibilità per il cittadino che sia incorso in un processo troppo lungo (cd durata irragionevole) di ottenere un indennizzo (cd. Equa riparazione) commisurato alla durata, alla complessità del caso, all’oggetto del procedimento, al comportamento delle parti e del giudice durante il procedimento.
La legge Pinto si applica ai Fallimenti, ai Pignoramenti nonché ai processi:
Si applica anche alle procedure esecutive (ad esempio ai pignoramenti immobiliari) ed a quelle concorsuali (Fallimenti)
La durata di un processo diventa irragionevole nei seguenti casi:
In caso di fallimenti , quando la procedura supera i sei anni
In caso di processi civili, penali, amministrativi, tributari e contabili, quando supera
In caso di procedure di esecuzione forzata (pignoramenti), quando la procedura supera i tre anni.
Per ottenere l’indennizzo (equa riparazione) previsto dalla Legge Pinto occorre presentare un ricorso alla Corte di Appello competente per territorio.
È necessario l’ausilio di un Avvocato che provveda non solo a confezionare il ricorso, ma anche ad allegare copia di tutti gli atti del processo che ha avuto l’irragionevole durata.
L’indennizzo può essere richiesto una volta che il processo ha superato i termini previsti per la sua ragionevole durata.
Può essere richiesto anche mentre il processo (la cui durata è divenuta irragionevole) è ancora in corso.
Non può più essere chiesto quando siano decorsi sei mesi dalla chiusura del processo.
L’indennizzo viene corrisposto dal Ministero della Giustizia.
L’ammontare dell’indennizzo varia a seconda dei casi.
Va detto innanzitutto che esso viene calcolato in base agli anni di durata irragionevole.
Vengono cioè presi in considerazione solo gli anni successivi a quella durata che le legge prevede come ragionevole.
L’indennizzo può essere richiesto da tutte le parti del processo.
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